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Le mie storie (82)

 
Post #1


Le mie storie (82)Il ritorno dell'ora legale si sposa alla perfezione con la mia insonnia, così quando alle sei del mattino c'è già la luce del giorno, faccio molta meno fatica ad alzarmi. Carmine deve partire per Milano qualche giorno, ed io da buona "compagna" ho messo la sveglia alle cinque mezzo per potergli preparare la colazione. L'odore del caffè, un bacio sulla guancia e i suoi occhi mi fissano sorridenti come quasi ogni mattina (non viviamo insieme ma? All'incirca). Il tempo di accendere la televisione, rimettermi sotto il lenzuolo e vederlo posare la tazzina sul vassoio e poi spostare il tutto sul suo comodino che viene sopra di me, mi allarga le cosce e con l'uccello non ancora in erezione me lo mette dentro. Pian piano lo sento venire duro nella mia fica, mette un braccio sotto una gamba, la solleva e spinge più forte, sempre di più. Comincio a godere, mentre lui infila il suo "serbatoio" fino in fondo. Poi mi viene dentro, come al solito mi riempie di sperma, anche se sono abituata alla sua "ingente produzione", resto sempre un po' stupita dalla quantità del suo seme. Si alza, va in bagno e mi lascia stremata sul letto. Mi ricompongo e mentre mangio una sorta di brioche, sento il rumore della doccia che bagna il mio uomo. Dopo circa un quarto d'ora esce con l' asciugamano intorno alla vita e viene in camera a vestirsi; io al contrario vado in bagno a lavarmi. La staffetta quotidiana è quasi sempre sincronizzata, certo un po' più tardi in genere, le 6:30 nonostante la luce resta un orario piuttosto improbabile. Quando ritorno in camera da letto lui è quasi pronto, pantalone blu, camicia bianca, si sta sistemando la cravatta davanti allo specchio. Io mi siedo sul materasso e continuo ad asciugarmi il corpo con l'accappatoio. Non è la prima volta che non ci vedremo per alcuni giorni, ma a me fa sempre un certo effetto. Mi viene vicino, si china e mi bacia e sulle labbra; un bacio lungo e appassionato. Poi si alza mi dice di accompagnarlo alla porta, ma io con la mano ho preso la cerniera del suo pantalone e dopo averla abbassata gli ho tirato fuori l'uccello per prenderlo in bocca. Naturalmente Carmine è contento, mi mette le mani tra i capelli ed asseconda i movimenti della mia testa che va avanti indietro assaporando l'odore del suo membro che prima diventa duro e poi si inumidisce sulla cappella. Mi aiuto con la mano, faccio movimenti più veloci, lui mi spinge la testa in fondo, un po' troppo, quasi a farmi mancare l'aria; indietreggio un attimo e proprio in quel momento viene. Una prima ondata di sperma, la mando giù velocemente, poi una seconda e una terza una dopo l'altra, un respiro, apro la bocca, sorrido e ingoio. Apro il cassetto del mio comodino, tiro fuori un fazzolettino di carta e lo pulisco per bene. Mi alzo ed insieme andiamo verso la porta d'ingresso. Un fugace bacio a stampo e chiudo la porta. Ritorno in camera da letto, apro le persiane completamente, nonostante l'orario fuori al giardino c'è lei la ragazza che pulisce il parco ed innaffia le piante. Uno sguardo reciproco, un saluto e inevitabilmente mi torna alla memoria la volta in cui mi ha visto fare l'amore con Carmine nel bagno. In bocca sento ancora il sapore del suo seme e quasi senza rendermene conto allargo l'accappatoio e con una mano mi accarezzo la micia; il tutto sotto il suo sguardo lontano, ma forse non così tanto. Mi rendo conto di ciò che sto facendo, sono eccitata come una pazza, chiudo la tenda mi stendo sul letto e mi masturbo fino a godere con l'aiuto del manico della mia spazzola che in queste situazioni finisce tutto dentro a sostituire l'uccello del mio uomo. Mi vesto, metto la cucina in ordine ed esco fuori dal giardino a prendere alcuni panni asciugati. Dietro il cancelletto appare all'improvviso nuovamente lei; adesso siamo davvero vicine divise solo dalle sbarre di ferro che delimitano l'ingresso di casa mia. La saluto, lei ricambia, io la invito a prendere un caffè in maniera del tutto istintiva e nonostante si siano fatte già le otto del mattino. Si chiama Daniela ed un po' inizialmente si vergogna ad entrare in casa visto che non deve sentirsi tanto a proprio agio nella sua tuta da lavoro; ha quasi trent'anni e con altre colleghe ha creato una cooperativa che si occupa di pulizia di parchi e di condomini. Naturalmente nessuna delle due fa alcun riferimento a ciò che credo abbia visto. Dopo un quarto d'ora di chiacchiere, mi dice che deve tornare a lavorare, le confesso che anche io sono piuttosto in ritardo; stiamo per darci la mano, poi sorridiamo entrambi e ci baciamo sulle guance. Non so perché ma ho come l'impressione che lei indugi un po' di più.Le giornate senza Carmine sono terribilmente vuote, eppure non più tardi di alcuni mesi fa, vivevo tranquillamente da sola e non sentivo nessun bisogno di avere qualcuno accanto. Ci sentiamo per telefono più volte al giorno, la sera facciamo anche birichini attraverso le video chiamate.Poi succede che due giorni dopo la sua partenza, verso le sette del mattino, poco dopo aver aperto le tapparelle, sento bussare alla porta. È Daniela. Mi chiede di entrare per sciacquarsi la faccia che effettivamente è parecchio sporca di terreno; le faccio strada verso il bagno della mia camera da letto, mi scuso per il disordine e la lascio entrare. Lei accosta la porta non tanto per impedirmi di vederla riflessa allo specchio del lavandino; dopo essersi sbottonata la tuta di lavoro, si sfila le maniche e le avvolge alla vita. La maglietta di cotone bianco nasconde a fatica due grossi seni che mai avrei pensato potesse avere; dopo essersi lavata la faccia ed aver usato anche (naturalmente dopo avermelo chiesto) il deodorante, esce sorridente come nuova. Le offro il caffè, lei accetta felice e mi racconta che le persone del parco non sono particolarmente amichevoli con lei come lo sono io. Incasso quest'altro complimento e prendo appuntamento con lei appena un paio d'ore dopo, alla fine del suo turno di lavoro, per accompagnarla a comprare delle cose visto che, non essendo nella zona, non conosce bene i negozi. Disbrigo delle faccende in casa, faccio alcune telefonate senza rendermene conto il tempo vola. Suona il campanello, è lei; sono in reggiseno e mutandine, infilo velocemente la gonna e mezza svestita vado ad aprirla. Mi scuso per l'abbigliamento, la invito ad accompagnarmi camera per finire di vestirmi; prendo la camicetta dalla sedia ed incomincio ad abbottonarla, lei mi guarda appoggiata allo stipite della porta, scelgo di lasciare un bottoncino aperto che mi risalti il seno; tiro su la lampo della gonna che era rimasta ancora aperta, una spazzolata ai capelli e sono pronta. Due passi e le sono di fianco, faccio per superarla ma lei mi blocca per un braccio; mi giro e mi ritrovo le sue labbra attaccate alle mie. Istintivamente mi allontano, lei mi guarda, io sono bloccata , chiudo per un attimo gli occhi e poi senza sapere neanche perché? Mi lancio verso la sua bocca. È un bacio lungo, lunghissimo, d'improvviso sparisce ogni cosa, Carmine, la mia eterosessualità (che aveva sotterrato le avventure di gioventù con altre donne), la mia goffaggine, la mia timidezza. I nostri seni premono uno contro l'altro, sento la sua mano sbottonare la mia camicetta, mentre la mia mano le accarezza i capelli. Lei mi sussurra all'orecchio che da tanto aspetta questo momento, io le chiedo se risale al giorno in cui mi vide scopare con Carmine, lei mi dice che già da prima guardav nel mio giardino. Tra una parola e un bacio mi ritrovo con i seni di fuori tra le sue mani che giocano con i capezzoli. Sono coinvolta come non mai, le sbotton il pantalone e glielo tiro giù fino alle ginocchia; la mia mano supera velocemente l'elastico delle sue mutandine e con un dito la penetro in fondo. Stiamo scopando, un po' romantiche un po' selvagge, lei finisce di togliersi i jeans mentre io tolgo la camicetta. Ci buttiamo sul letto una sull'altra, la mia gonna scivola via veloce così come la sua maglia rossa. Si toglie il reggiseno ed io istintivamente mi fiondo con le labbra sul suo capezzolo destro. Lo Lecco, lo succhio, lo mordo; ha un'aureola gigante, più della mia, le sue tette non sono grandi quanto le mie, ma si difende benissimo, ha almeno una quarta. Mentre bacio il suo corpo, lei con la mano si insinua tra le cosce ed entra dentro di me. Io lascio stare il seno e ritorno a baciarla sulla bocca, i nostri corpi sono uniti più che mai, le nostre mani sono dentro l'una all'altra. Sto tradendo Carmine, ma è come se non me ne rendessi conto. In quei momenti mi sento trasportata altrove, in un'altra dimensione, con un altro tipo di eccitazione. Le vengo velocemente fra le dita, mentre lei poco dopo mi spinge a testa verso il basso. La Lecco, con le dita la allargo per infilare la lingua, sento che le piace, mi chiede di continuare, poi avverto che sta per venire, mi sollevo un poco e le metto tre dita dentro; il tempo di muoverle dentro fuori un paio di volte e gode anche lei. Per un paio di minuti rimaniamo in silenzio stese sul letto completamente nude, poi lei mi guarda e mi confessa che è sposata da cinque anni, ma da sempre è bisessuale. Io le dico che in gioventù ho avuto esperienze lesbiche, sorridiamo entrambe, ma proprio in quel momento mi viene il senso di colpa.Mi alzo vado verso il cellulare che avevo poggiato su un mobile in camera, c'è un messaggio di Carmine che mi augura buona giornata, lo guardo con vergogna, ma uno schiaffetto sul culo di Daniela che mi esorta a sorridere, mi fa tornare il buonumore.Ci salutiamo senza appuntamenti, poi scendo a fare la spesa? Un ultimo bacio sulle labbra? In ascensore mi rendo conto di essere nuovamente bagnata fra le cosce?
08-21-2023, at 03:58 AM
Alıntı
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